Una storia tra musica e rinascita: "Il Guaritore" di Renzo Brollo

26.01.2021

di Elena Murdaca

Il romanzo Il Guaritore dello scrittore friulano Renzo Brollo, edito da Diastema Editrice, si rivela un'opera estremamente originale sia nel contenuto, sia nell'espressione. Ispirato a Farinelli, alias Carlo Broschi - il sopranista del '700 divenuto il più famoso cantore castrato della storia, ripropone la genesi e la crescita di un moderno cantore evirato: Carlo, per l'appunto, dalla formazione al successo.

Bildungsroman sui generis, Il Guaritore é una storia che ha del misterioso, quasi magica, con confini sfumati fra bene e male e un ritmo degli avvenimenti che da lento diventa incalzante, sempre in crescendo. Il romanzo, organizzato in sette movimenti piuttosto che in capitoli, si configura come una sinfonia, una dedica alle arti, al canto e alla musica in primis, con pittura e letteratura sullo sfondo, a sancire la supremazia e l'importanza dell'arte nella vita umana.

Dispiacere, perplessità, sospetto e diffidenza, poi curiosità, meraviglia e trascinamento avvincente fino al finale a sorpresa, si susseguono in chi legge con l'evolversi della narrazione. 

Carlo, che all'inizio richiama l'immagine di un passerotto spelacchiato, quasi implume e indifeso, sballottato dagli eventi come una medusa in balía della corrente, al termine della sua formazione, dopo le varie fasi del suo tirocinio di vita e di arte, spicca il volo con maestà e sicurezza, andando lì dove sa essere il suo posto.

Il libro appare costruito su una serie di contrappassi, equilibri e simmetrie:

- Un padre, cantante fallito, che rifiuta il figlio talentuoso e lo scaccia, termina la sua vita accudito da questo stesso figlio, divenuto una star internazionale.

- Un Maestro demiurgo di cui non si conosce il nome e la sua antitesi, Lovati, il creatore monco. Il Maestro modella e scolpisce il corpo di Carlo, Lovati, lo scrittore, plasma la sua anima senza mani.

- L'intervento sul fisico e l'intervento sull'anima, che si sommano, non si oppongono.

- Nella villa del Maestro vige l'anonimato - Maestro + Zia Suora, nella villa dello scrittore appaiono i primi nomi: Achille Lovati e Luisa.

- Un cantore evirato, dal nome d'arte di Inachevé, Incompiuto, che suscita orgasmi.

Ad ogni nuova tappa della vita di Carlo, una coppia sovrintende alla sua trasformazione: quattro coppie si susseguono, costituite ciascuna da un maschio dominante demiurgo - il padre, il Maestro, lo scrittore e l'impresario - e una figura femminile di supporto.

Padre Madre

Maestro Zia Suora

Lovati Luisa

Arduino Laura

Al centro, un castrato, un uomo incompleto con voce di donna.

A tratti rammenta Profumo di Patrick Süskind, per i sensi ipertrofici del protagonista (Carlo è il cantore perfetto, in Grenouille l'olfatto prevale sugli altri sensi), la menomazione (Carlo è evirato, Grenouille non ha un odore proprio), l'ossessiva ricerca della perfezione e il piacere collettivo delle scene finali.

In effetti, Grenouille è l'antitesi di Carlo: il canto di Carlo guarisce, è un dono che muove le corde più segrete dei cuori degli uomini, Grenouille sacrifica la vita delle sue vittime per creare il profumo perfetto a sua sola soddisfazione. Carlo dona, Grenouille prende. Il canto di Carlo trasporta all'apice del piacere per il benessere della persona, Grenouille scatena l'orgia per salvarsi la pelle. Carlo decide di chiudere il cerchio rientrando in famiglia, Grenouille decide di chiudere il cerchio soccombendo attraverso la suscitazione di un piacere omicida.

Una vicenda intensa, in cui gli estremi si toccano, mostruosità e bellezza si equivalgono, e il silenzio è la premessa necessaria al canto.

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