Stefano Polastri: tra creatività pittorica e scultorea

29.01.2021

di Francesca Callipari 

Artista emiliano, Stefano Polastri scopre la sua passione per il disegno e la pittura già in tenera età, frequentando per un breve periodo lo studio del pittore Remo Bavieri.

Prosegue, in seguito, lo studio della pittura da autodidatta, realizzando diverse copie d'autore, passando dagli artisti secenteschi (in particolare Caravaggio) agli impressionisti, per poi iniziare una propria ricerca personale che lo porterà a scoprire anche la scultura.

Nelle sue opere si palesa l'interesse per la natura (che ritroviamo anche nelle sculture, soprattutto per quel che riguarda il materiale adoperato, nella maggior parte dei casi costituito da tronchi d'albero) nonché, una attenzione molto forte, in pittura, alla luce e ai contrasti chiaroscurali. Proprio quest'ultima caratteristica è ben evidente nei paesaggi, dove l'artista mostra sicuramente una conoscenza dell'arte del passato, con riferimenti in particolare ai maestri della pittura veneta o ai pittori romantici, dando prova, altresì, della sua grande sensibilità e della notevole capacità descrittiva, oltre che tecnica, ovviamente.

Nella sua produzione pittorica riscontriamo, d'altro canto, un grandissimo potenziale a livello comunicativo ed emozionale che emerge da tutta una serie di elementi e in  special modo dal cromatismo e dai suggestivi effetti di luce dei suoi paesaggi o, altre volte, proprio dai passaggi chiaroscurali e dal realismo presenti nei suoi figurativi.

Sono opere che trasmettono, a mio avviso, una grande spiritualità e che in qualche modo ci portano ad una visione più intimistica dell'arte... proprio perchè instaurano un dialogo silenzioso con l'osservatore, un dialogo emozionale attraverso il quale quest'ultimo può ritrovare qualcosa di sé o riflettere su tematiche importanti, come avviene, ad esempio, nella scultura "Umanità cieca". 

Stefano Polastri - Umanità cieca
Stefano Polastri - Umanità cieca

In essa, l'artista ha voluto rappresentare la continua corsa ad arricchirsi dell'essere umano, evidenziando quanto questa sia deleteria per il nostro essere e per il mondo che ci circonda. Un messaggio ulteriormente acuito dalla striscia dorata che copre gli occhi della figura, a rappresentare la ricchezza che ci rende ciechi e che non ci permette di comprendere il vuoto cosmico verso il quale ci dirigiamo.

Un artista, dunque, da seguire che ha una sua ben definita cifra stilistica, facendo vivere in simbiosi la sua creatività pittorica e scultorea... un artista che sente l'arte scorrere nelle sue vene, vivendola intensamente e trasmettendo magnificamente il suo mondo interiore perché come diceva Schumann: 

Mandare luce dentro le tenebre dei cuori degli uomini. Tale è il dovere dell'artista

(Schumann)


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