Sergio Alessandrini: la meccanica dell'Inconscio

25.01.2024

di Francesca Callipari

Artista romano, nel 2016 decide di passare dal disegno alla pittura, dedicandosi al genere figurativo e sperimentando varie tecniche. La meccanica dell'inconscio è il titolo che ingloba la sua ricerca, evidenziando come Alessandrini attraverso le proprie opere voglia far emergere le sue visioni, quella parte più intima e celata di sé che si riesce a trasmettere solo a seguito di un lungo viaggio nell'inconscio.


Stilisticamente l'artista è vicino, senza dubbio, al genere surrealista o più propriamente metafisico, riprendendo quell'idea di andare oltre il mondo fisico e tangibile, per raffigurare l'essenza delle cose, impreziosendo il suo linguaggio di simbologie e significati nascosti che sta all'osservatore individuare.


Ogni sua opera diventa così un viaggio nell'interiorità dell'artista e allo stesso tempo in quella dell'osservatore, che dapprima è rapito dal forte impatto visivo e dall'unicità di talune immagini, finendo poi per sentirsi totalmente immerso in quei mondi paralleli che lo spingono a ricercare nuove risposte, a riflettere forse con maggiore consapevolezza sulla vita e sul mondo che conosciamo.


A tal proposito uno dei temi ricorrenti nella produzione di Alessandrini è proprio quello del tempo, elemento fondante dell'intera esistenza. Elementi che rimandano ad esso, quali lancette, numeri etc. si riscontrano frequentemente nelle diverse opere, fungendo in qualche modo come un monito dell'artista, un invito a vivere il presente sfruttando al meglio il tempo a nostra disposizione, che purtroppo scorre inesorabilmente.

Francesca Callipari

Critico d'arte e curatore mostre 

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