Riflessioni a mano libera: perchè recensire un'opera?

15.01.2021

di Giampiero Murgia

Umberto Boccioni - La città che sale
Umberto Boccioni - La città che sale

Credo che le opere d'arte non andrebbero mai spiegate! E questo almeno per due sacrosanti motivi:

- è irriverente verso chi contempla poiché chi si avvicina all'Arte deve poter vivere liberamente l'istante secondo coscienza e poter analizzare le stratificazioni concettuali e figurative dell'autore secondo le proprie chiavi di lettura, culturali ed emozionali;

- tende a svilire la magia del fortunato incontro, la spiritualità cioè dell'osmosi tra chi ha immortalato una parte della sua anima nel tracciare la tela e chi ben si predispone a ricevere. Canalizzare razionalmente lo sguardo può comportare il rischio di spezzare, in qualche modo, le ali a chi si appresta a spiccare il suo volo nell'intimità dell'inconscio in cui si rispecchia. 

Tuttavia, se vero è che la frequentazione e la preparazione all'Arte è un'Arte anch'essa e che prestare vero ascolto a chi ben la istilla vuol dire ingentilire l'animo alla Bellezza, mi appare tutt'altro che contradditorio siano fornite su richiesta indizi interpretativi e critici su una determinata opera: questo in ragione del fatto che chi chiede compie un atto di sincera e profonda umiltà ed il suo bel gesto di massimo interesse rappresenta una delle più grandi gratificazioni cui un'artista possa spiritualmente ambire. Dunque, ciò che è da considerarsi fondante per la tutela di chi osserva e chiede è il suo impegno personale a mantenere il più inalterata possibile la capacità critica di rielaborazione analitica: un parere o una chiave di lettura non potrà e non dovrà mai essere una verità assoluta. Liberi tutti di aderirvi o di discostarsi a pienissimo titolo. Anzi, credo che se un dipinto risulti suscettibile di più interpretazioni e spunti emozionali, possa uscire a maggior ragione dall'alveo del bel disegno colorato ed ambire ad assurgere la valenza di vera Opera.

E la recensione di un'opera diventa, quindi, indagine speculativa, esplorazione dei campi dello scibile attraverso l'impiego di chiavi di lettura oltre le righe, educazione competente e rispettosa dello sguardo, sensibilizzazione dell'animo umano, valorizzazione culturale. Ciò che rileva, come in tutte le cose, non è mai il cosa ma il come: la preparazione tecnica, la predisposizione spirituale, la sincerità e il desiderio di profondità d'analisi del recensore non sono mai optional bensì requisiti basilari. 

E se e solo se questi presupposti sussistono, la recensione può conseguire il suo obiettivo e cioè, diventare un vero e proprio viatico di accrescimento del valore di un'opera d'arte. 

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