Paige Bradley: l’artista che attraverso le sue sculture ci insegna la bellezza della rinascita

11.10.2021

di Francesca Callipari

Intervista alla scultrice americana di fama internazionale che ha incantato il mondo con l'opera "Expansion"

Expansion
Expansion

Per quanto cerco di evitare di etichettarmi, sono un'artista figurativa in tutto ciò che faccio. La figura per me è il veicolo perfetto per comunicare la condizione umana. La mia definizione di successo è essere una visionaria attraverso un'opera d'arte veritiera e coraggiosa, un lavoro che comunichi ciò che si prova ad essere vivi nel mondo di oggi.

P. Bradley

In esclusiva per I Love Italy News abbiamo oggi il piacere di presentare un'artista di grande talento, una scultrice di fama internazionale che è riuscita a coniugare una forma d'arte molto classica, impostata su opere figurative che hanno una forte funzione comunicativa, con una visione moderna che permea tali opere, riuscendo a coinvolgere lo spettatore, avvolgendolo in un vortice di emozioni dal quale ne esce cambiato, trasformato, rinato.

Stiamo parlando di Paige Bradley, scultrice californiana nota ai più per l'opera Expansion, una scultura raffigurante una donna a gambe incrociate in posizione meditativa che è caratterizzata da crepe e da una illuminazione interna, avendo così un effetto spettacolare e molto suggestivo. La scultura, installata per la prima volta nel Brooklyn Bridge Park di New York, è divenuta virale attraverso la stampa e i social media. Degna di nota, d'altro canto è anche Surrender Containment, battuta dalla casa d'aste Christie's di New York.

Nelle sue opere, l'artista affronta tematiche importanti quali la libertà, l'emancipazione femminile, la rinascita, la forza interiore, etc. mostrando un linguaggio immediato, uno stile vivace, energico, mai banale, che dona alle sue scultura dinamicità e forza espressiva, rendendole quasi fluide, libere di muoversi nello spazio circostante.

Su I Love Italy News avevamo già accennato a questa brillante scultrice in occasione della recensione all'opera "Gli abissi della spiritualità" di Giampiero Murgia. L'artista italiano ha voluto omaggiare in questo suo dipinto Paige Bradley inserendo un elemento figurativo sul lato del "cuore" del dipinto che richiama fortemente l'opera "Expansion" della scultrice americana. Tale figura, nel dipinto, rappresenta lo spirito guida principale di un percorso ascetico dell'umanità, che costituisce il tema centrale dell'opera di Giampiero Murgia (per approfondire clicca qui).

Ma conosciamo meglio Paige Bradley:

INTERVISTA

Paige, innanzitutto benvenuta e grazie per aver accettato il nostro invito. È un onore per noi e siamo certi che sarai molto apprezzata dai nostri lettori, in particolare dai tanti artisti che seguono il nostro giornale che in te potranno trovare un modello cui ispirarsi.

Grazie a voi per l'invito!

Paige, dal momento che il nostro giornale si chiama "I Love Italy" vorrei iniziare questa intervista chiedendoti: quanto è stato importante il tuo periodo di studio in Italia, a Firenze? Credi sia stato un momento di svolta per la tua crescita artistica? Il periodo trascorso in Italia è stato davvero meraviglioso. 

  • Non posso elencare tutte le cose fantastiche che ho vissuto, ma ha davvero contribuito alla mia crescita come donna indipendente e nel profondo come artista. Ho passato la maggior parte del mio tempo a fingere che Michelangelo e io ci conoscessimo. So che sembra folle, ma sembrava essere il modo migliore per realizzare i miei sogni e le mie aspirazioni. Avevo bisogno di guardare alla sua vita e seguire le sue orme. Mi sono recata nel luogo dove Michelangelo trovò lavoro per la prima volta dipingendo come apprendista, ovvero nello studio del Ghirlandaio. Sono andata a Pietrasanta, luogo dove egli soggiornò per un certo periodo quando non voleva più dipingere sul soffitto della Sistina. Stavo davanti al Laooconte come doveva fare Michelangelo: in soggezione per la composizione multi-figura che ha sicuramente ispirato la mia opera preferita, la Pietà. Entrai nelle viscere delle Cappelle Medicee dove si nascose mentre Firenze veniva saccheggiata e dove vi sono ancora sui muri i suoi disegni a carboncino. Sono andata a Milano per vedere la scultura che Michelangelo toccò l'ultima volta prima di morire di polmonite: un'opera che mostra la vera evidenza della vita e della morte. Una delle ultime cose che ho fatto è stato recarmi al British Museum e fare schizzi dai suoi disegni. Potevo sentire le sue linee sulla pagina, i segni nella pietra, le impronte attraverso la città... e mi sembrava di conoscerlo davvero. Non mancherò di raccogliere il suo testimone e portare avanti il suo messaggio.

Leggendo la tua biografia ho appreso che sognavi di diventare un'artista sin da bambina e grazie alla tua determinazione e al tuo talento sei riuscita a fondere la tua prima opera in bronzo già all'età di 17 anni! Se, però, la creatività è sempre stata insita dentro di te, in quale momento della tua vita hai sentito di aver finalmente realizzato questo sogno? 

  • Quando qualcuno (non lo sapevo) comprò la mia scultura da una galleria per la prima volta, l'ho immaginato mentre la portava a casa e la posizionava li dove avrebbe potuto toccarla ogni giorno. Questo mi ha dato la mia prima sensazione di realizzare qualcosa di importante. Ricordo di aver sentito che era solo un tassello lungo il mio percorso, non un arrivo, ma era comunque significativo. Avere qualcuno che non mi conosceva e acquistava ciò che io avevo realizzato perché aveva smosso qualcosa nel suo cuore, mi ha ispirato a fare di più. La gente che ama il mio lavoro continua a spronarmi a scolpire anche nei giorni in cui è difficile perché oberata da altri impegni. Ho un lavoro da fare e nessuno può farlo per me. È un lavoro importante perché ora so che la mia voce è una voce anche per gli altri.
Illumination
Illumination

L'opera che, senza dubbio, ti ha portato al successo a livello internazionale è "Expansion", che rifacendosi in qualche modo alla filosofia e alla tecnica artistica giapponese del Kintsugi, sembra ben incarnare il senso della vita! La vita, infatti, oltre ai lati positivi, è costituita anche da dolore, cadute e cicatrici che in questa tua opera divengono per così dire "preziose"... la nostra arma vincente per rinascere. Com'è nata questa opera e quale era il tuo stato d'animo nel momento in cui la stavi realizzando? Possiamo affermare che in un certo senso dopo quest'opera sia cambiato in qualche modo il tuo approccio alla scultura e per così dire abbia apportato un plus in termini comunicazionali?

  • In realtà, non avevo mai sentito parlare di Kintsugi fino a molti anni dopo la mia creazione di Expansion. Anche se potrebbe avere significati simili, non è stata la mia forza trainante iniziale sul pezzo. Hai ragione riguardo all'incarnazione della vita. Volevo catturare l'anima in qualcosa che da sempre viene percepito come freddo e inanimato. Volevo prendere trasformare qualcosa di eternamente immobile e renderlo scintillante di movimento ed energia. E poi ho voluto frantumare quel che maggiormente la gente pensava della mia arte: tradizionale, classica, accurata. È contemporaneo. Riguarda il PRESENTE. Volevo portare il caos della natura e permettergli di prendere il controllo del lavoro. Avevo bisogno di fidarmi del processo e rinunciare al mio bisogno di essere perfetto. Volevo lasciarmi andare ed espandermi. Non si tratta di un'esibizione, anche se l'ho lasciata cadere e gli ho permesso di rompersi come la natura avrebbe voluto. È un'opera concettuale che va ben oltre la figura. Riecheggia in così tanti e diversi livelli che sembra crescere nei suoi stessi significati. Questo è il potere dell'arte.

Un certo dualismo collega come un filo immaginario le tue opere: il contrasto tra il bello e il brutto, la libertà e la reclusione, il movimento e l'immobilità. Come scegli le tematiche da affrontare nelle tue sculture? Sono frutto di un lungo processo di ideazione o le idee ti arrivano in maniera istintiva?

  • La vita è piena di contraddizioni e dicotomie. Alcune espressioni come: "non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca" oppure "Dio non dà con entrambe le mani" mi ricordano che c'è sempre qualcosa che dobbiamo lasciare andare per poterci aggrappare a qualcos'altro. Quando sento di essere finalmente arrivata a qualcosa di bello, guardo indietro al mio viaggio e penso a quanto spesso sia stato buio e doloroso. La vita non è mai completamente in un modo o nell'altro. Ci sono milioni di varianti; aree grigie che ci confondono e ci tengono aggrovigliati e contrastati. Questo è semplicemente il viaggio umano. La bellezza si trova nella verità di vedere qualcosa nel modo in cui è realmente e amare sé stessi comunque. Cerco di connettermi a quell'onestà, a quell'umanità, attraverso le mie opere.
Vertigo studies
Vertigo studies

La scultura, in particolare, come ci riportano i manuali di storia dell'arte è stata considerata sin dall'antichità una prerogativa maschile. Tuttavia molti sono gli studi che a poco a poco ci hanno permesso di scoprire numerose artiste del passato che per secoli erano rimaste nell'oblio. Oggi, fortunatamente non è più così, ma le donne, ancor più in settori artistici, si trovano spesso a dover impegnarsi di più per poter mostrare il proprio talento. Nel tuo percorso artistico ti è mai capitato di sentirti sottovalutata in quanto donna/artista?

  • Mi sono sentita spesso valutata in modo diverso. Quando ero più giovane mi è stato detto che ero troppo carina per essere un'artista così brava. Era pazzesco! Non so come la gente si aspettasse un "buon artista", ma mi è sempre importato di rimanere in forma, perché a volte ho avuto bisogno di modellare per me stessa. Alle superiori volevo integrarmi con altri artisti e fumare, farmi tatuaggi, piercing e tingermi i capelli di arancione. Ma non avevo bisogno del mio aspetto esterno per riaffermare che ero una artista dentro. Sapevo chi ero e non avevo bisogno di cambiare le mie apparenze per mostrarle agli altri. C'è anche il fattore molto ovvio di una artista donna che cade nell'oblio del mondo dell'arte se (o quando) diventa madre. Una buona madre sposterà il mondo intero per i suoi figli. Ed è fondamentale sapere quanto sia importante per i bambini vedere una mamma che lavora, che gestisce il proprio mondo, essendo qualcuno di cui possono essere orgogliosi e che possano emulare. Spesso fare arte non è qualcosa che si inserisce in un orario di lavoro 9-17. Per me, è stato terribilmente difficile bilanciare questo negli ultimi dieci anni, ma so che guarderò indietro a questo tempo, vedendo che essere mamma ha anche fatto di me un artista migliore. Tuttavia, il famoso artista, Tracy Emin, dice, "Non credo che avrei fatto questo lavoro [se fossi stata una madre]. Sarei stata o madre al 100% o artista al 100%... avere figli ed essere madre... avrebbe compromesso il mio essere artista." Tutto quello che posso dire è che ho vissuto un pieno bouquet di vita essendo madre. È il mio più grande successo. Anche se non riesco a tenere il passo con la produttività dei miei colleghi maschi ora che ho figli, non cambierei mai neanche una cosa. È solo un'altra dualità che si può trovare nel mio lavoro; il prezzo e le gioie della maternità fanno parte del mio viaggio umano. C'è una differenza naturale nell'ego degli artisti maschili e femminili. Non sto dicendo che uno sia migliore dell'altro, solo diverso. Mi piace lavorare con un team di artigiani. Nel fare questo, devo lasciar andare un po' il mio ego. Voglio ascoltare le prospettive degli altri e apprezzare la loro professionalità. Gli artisti maschi che ho incontrato sembrano avere un ego sano, senza molta attenzione alla periferia. Questo gioca bene per gallerie e collezionisti, perché poi si sentono come se fossero in mezzo alla grandezza. Forse è per questo che l'artista di sesso maschile ha la maggior parte delle pagine nei libri di storia dell'arte. Ho un approccio più femminile con il mio ego, dove cerco di essere più inclusiva nel processo. Mi piace imparare, guardare, ascoltare ed empatizzare. Un buon esempio di questo è una sera ad una mostra, quando sono stato avvicinata da un collezionista che ha chiesto il significato di una scultura che ho creato dal titolo "Primavera". Gli ho dato una spiegazione prolissa del significato del lavoro e del perché l'ho creato. Poi ha detto tranquillamente, "Ti piacerebbe sapere cosa significa per me?" Naturalmente! Perché non ho pensato di chiedere prima a LEI? Sì! E poi ha detto, "La scultura, Spring, sorge. Lei è la mia remissione dal cancro." (Wow!) Da quel momento in poi, sono andata ai miei eventi pubblici con occhi dolci e un cuore grande. Il mio ego non avrebbe avuto posto. Perché la mia arte è per tutti.
Soaring
Soaring

In conclusione, vorresti accennare qualcosa sui tuoi progetti (eventi, nuove opere da realizzare... obiettivi)?

  • Sto sempre lavorando verso il mio prossimo pezzo migliore. Anche se ho qualche scultura famosa, cerco sempre di superare i limiti e di inventare nuovi modi di catturare lo spirito umano nel mondo di oggi.

Grazie mille per la tua disponibilità e speriamo di vedere presto i tuoi capolavori nel nostro Paese, per permettere ai nostri follower di incontrarli dal vivo e perché no... anche per conoscerti! Grazie a voi!  

  • Spero di avere presto un evento in Italia!

Spero che il mio viaggio possa ispirare gli altri e almeno mostrare al mondo che una donna che è una moglie, una figlia e una madre, può ancora essere un'artista che può scuotere i preconcetti. Una volta che troviamo la nostra voce  nella vita non è completa finché non la diffondiamo.

P. Bradley

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