Mikiko Omori - La poetica della gentilezza: linguaggio sincero e strumento di riscoperta
di Francesca Callipari
Artista giapponese, le sue opere combinano colori delicati e linee morbide, raccontando storie uniche, spesso popolate dalla figura dell' orsetto "Confetti", simbolo di felicità e magia. Con il suo lavoro, Mikiko desidera portare un sorriso nella vita quotidiana di chi guarda le sue opere, donando colore e calore.

Mikiko Omori è un'artista visiva dallo stile unico, fortemente personale. In un contesto culturale che spesso valorizza il cinismo, il suo lavoro offre un contrappunto necessario, rappresentando un vero e proprio veicolo per riscoprire concetti come la gentilezza e la tenerezza.
Servendosi della figura dell'orsetto Confetti, fulcro narrativo dei suoi lavori, spinge ad una riflessione collettiva sull'importanza di rallentare la nostra routine quotidiana per riscoprire i piccoli e teneri angoli della vita.
Con la sua presenza rassicurante, l'orsetto funge da mediatore empatico tra l'osservatore adulto e l'innocenza perduta. La sua figura, così saldamente legata a ricordi di conforto e protezione, è un segnale non verbale che invita l'astante ad abbassare le difese per immergersi nei fiabeschi mondi descritti dall'autrice.

La tecnica pittorica lega texture leggermente materiche a colori saturi e vivaci con un utilizzo simbolico della luce che contribuisce a creare quell'atmosfera magica e incantata, distintiva di molti suoi lavori.
Dal punto di vista estetico-stilistico, il lavoro di Mikiko Omori è indubbiamente radicato nella cultura giapponese del Kawaii, fenomeno socioculturale che utilizza figurazioni infantili per reagire alla serietà e alla rigidità della società, investendo campi che vanno dalla moda all'architettura.
Tuttavia, l'artista si discosta dall'estetica più popolare e di massa del Kawaii per la tecnica pittorica e la sperimentazione sul piano materico che conferisce alle sue tele una preziosità artigianale inconfondibile.
Inoltre, nella sua arte non rileviamo ambiguità, sarcasmo o critica sociale velata. Omori mantiene una profonda sincerità emotiva che rende le sue opere pura espressione di gioia, generosità e conforto.
Francesca Callipari
Art critic and Art curator
EN
Mikiko Omori - The Poetics of Kindness: Sincere Language and a Tool for Rediscovery
A Japanese artist, her works combine delicate colors and soft lines, telling unique stories, often populated by the figure of the "Confetti" bear, a symbol of happiness and magic. Through her work, Mikiko aims to bring a smile to the daily lives of those who view her works, infusing them with color and warmth.

Mikiko Omori is a female visual artist with a unique, highly personal style. In a cultural context that often values cynicism, her work offers a necessary counterpoint, serving as a true vehicle for rediscovering concepts such as kindness and tenderness.
Using the figure of the Confetti Bear, the narrative fulcrum of her work, she encourages a collective reflection on the importance of slowing down our daily routines to rediscover the small, tender corners of life.
With its reassuring presence, the bear acts as an empathetic mediator between the adult observer and lost innocence. Its figure, so firmly tied to memories of comfort and protection, is a nonverbal signal that invites the viewer to lower their defenses and immerse themselves in the fairytale worlds described by the author.
The painting technique combines subtly textured textures with saturated, vibrant colors, with a symbolic use of light that contributes to the magical, enchanted atmosphere that is distinctive in many of her works.
From an aesthetic and stylistic perspective, Mikiko Omori's work is undoubtedly rooted in the Japanese culture of Kawaii, a sociocultural phenomenon that uses childlike figurations to counter the seriousness and rigidity of society, encompassing fields ranging from fashion to architecture.
However, the artist distances herself from the more popular and mass-market Kawaii aesthetic through her pictorial technique and material experimentation, which lend her canvases an unmistakable artisanal quality.
Furthermore, her art is free of ambiguity, sarcasm, or veiled social criticism. Omori maintains a profound emotional sincerity that makes her works a pure expression of joy, generosity, and comfort.
Francesca Callipari
Art critic and Art curator