Il Codex Purpureus Rossanensis: celebrato con un francobollo uno dei più antichi evangeliari esistenti al mondo
di Francesca Callipari
Il Codex Purpureus Rossanensis, prezioso evangelario custodito in Calabria, torna al centro dell'attenzione, ottenendo un prestigioso riconoscimento: l'emissione di un francobollo ordinario a esso dedicato.

Appartenente alla serie tematica "le Eccellenze del Patrimonio culturale italiano" del Ministero delle Imprese del Made in Italy per il 2025, questo francobollo celebrerà i 10 anni dal riconoscimento Unesco (9 ottobre 2015), che ha inserito il manoscritto nel registro "Memory of the world" dichiarandolo patrimonio dell'umanità.
Anche per questo motivo, la cerimonia di presentazione si terrà proprio in questa significativa data, il 9 ottobre 2025, a coronamento degli sforzi per la valorizzazione dell'Evangelario.

La Storia
Risalente al periodo compreso tra il V e il VI secolo d.C., il Codex Purpureus Rossanensis è considerato uno dei più antichi libri illustrati al mondo; un Evangelario greco miniato composto in Medio Oriente e precisamente ad Antiochia, sull' Oronte.
Portato in Calabria molto probabilmente da alcuni monaci in fuga, durante le guerre tra arabi e bizantini, o ancora secondo un'altra ipotesi donato alla cattedrale di Rossano in provincia di Cosenza da un nobile bizantino, questo capolavoro rimase nascosto per secoli nel tesoro della Cattedrale, venendo poi riscoperto da due studiosi tedeschi Oskar von Gebbardt e Adolf Harnach nel 1879.
Composto da 188 fogli (pari a 376 facciate) in pergamena color rosso-purpureo, esso è illustrato da quindici tavole miniate che riproducono avvenimenti riguardanti la vita di Gesù Cristo, con scritti del Nuovo Testamento (quattro "Vangeli", "gli Atti"e le "Epistole").
Il Codice si distingue per le sue quindici tavole miniate che riproducono, in continuità visiva e con un'autentica unicità rispetto ad altri codici miniati, un ciclo pittorico dedicato alla vita e all'insegnamento di Gesù Cristo. La scrittura, in caratteri onciali (lettere maiuscole greche), è disposta su due colonne di 20 righe ciascuna, con le prime tre linee scritte in oro e le restanti in argento.
Il restauro
Il Codex Purpureus Rossanensis è stato sottoposto a un importante e meticoloso lavoro di restauro tra il 2014 e il 2016.
Il progetto, durato tre anni, è stato condotto dagli specialisti dell'Istituto Centrale per il Restauro (ICR) e dell'Istituto Centrale per la Conservazione e il Restauro del Patrimonio Archivistico e Librario (ICPAL) di Roma. Durante questo periodo, il prezioso volume non solo è stato restaurato, ma è stato anche analizzato e studiato nei minimi particolari.
L'intervento ha portato al recupero dell'antico splendore del codice, permettendo di restituire colori brillanti alle miniature e al testo, fornire una nuova e più stabile rilegatura, essenziale per preservare l'integrità dei fragili fogli di pergamena e preservare il manoscritto, rendendolo nuovamente fruibile al pubblico.
Dal 18 ottobre 1952, il codice è custodito ed esposto in modo permanente presso il Museo Diocesano di Arte Sacra di Rossano. Dopo il restauro, è tornato in una sala completamente rinnovata, con un allestimento multimediale e un'apposita teca climatizzata per garantirne il monitoraggio e la conservazione costante.
L'emissione del francobollo, promossa dall'Arcidiocesi di Rossano-Cariati, rappresenta oggi non solo un importante riconoscimento filatelico ma un veicolo per diffondere nel mondo la conoscenza di questo inestimabile patrimonio, fondamentale per la storia della miniatura medievale e per la Calabria intera.