I furti nel mondo dell'arte: la parola all'esperto...

24.01.2021

di Massimo Maggio

Quando mi chiedono quale sia il rischio più grande per un'opera d'arte la mia risposta è sempre: l'uomo!

L'uomo le crea, le distrugge, le danneggia o le fa sparire. Le calamità naturali avvengono ma nella classifica dei sinistri sono solo una minima parte se confrontati con i reati o i danni perpetrati dall'uomo, direttamente o indirettamente, quali: furti, rapine, incendi, saccheggi, danni accidentali.

Soltanto analizzando i furti d'arte, questi rappresentano un mercato che viene indicato dall'Interpol inferiore solo a quello della droga, delle armi e del riciclaggio di denaro. Ciò nonostante, questo è un dato parziale perché, mentre per gli altri reati è possibile fare una stima piuttosto precisa, quello dell'arte è caratterizzato da un'opacità di informazioni che rende difficile individuare con correttezza l'ampiezza del mercato del crimine.

Tra le considerazioni da fare, ci sono ad esempio i furti di opere d'arte che non vengono denunciati oppure quelli del patrimonio archeologico, stante la difficoltà nel monitorarlo con esattezza. Ricordo che un'archeologa del Comune di Roma mi raccontava che, da quando avevano iniziato a fotografare dall'alto il Foro Romano, poterono accorgersi, confrontandolo con le foto precedenti, che i reperti "camminavano" di anno in anno verso il recinto fino a sparire completamente. Ma possiamo aggiungere ai furti, di cui non si conoscerà mai con certezza il valore della refurtiva, anche i reperti delle tombe etrusche o quelli scomparsi durante gli scavi, perché rubati o distrutti. L'avvento delle macchine agricole ha letteralmente "affettato" la terra di almeno 50/70 centimetri con tutto ciò che c'era sotto.

La cosa sconcertante è che, nonostante questi dati funesti, il patrimonio d'arte in mano a famiglie italiane spesso non è assicurato o assicurato con prodotti assicurativi non confacenti a delle opere d'arte.

Le polizze proposte ai collezionisti o agli operatori d'arte sono spesso polizze per le abitazioni, rimaneggiate includendo garanzie specifiche ma, nonostante ciò, non reggono neanche lontanamente il confronto con i contratti studiati appositamente per il settore arte stipulati dagli assicuratori inglesi o da compagnie altamente specializzate.

Ad esempio, dette polizze non contemplano il deprezzamento che le opere subiscono a seguito di un danno, oppure vengono assicurate senza che gli assicuratori accettino il valore dichiarato dall'assicurato. In caso di sinistro gli assicurati potrebbero avere delle amare sorprese.

Cosa fare quindi? La cosa migliore è rivolgersi ad un broker assicurativo altamente specializzato in arte. Sarà lui a guidare il cliente nella giusta scelta del partner assicurativo.

©2021 I Love Italy News Arte e Cultura