Come stelle cadenti: a Firenze l’arte si tinge di rosa in un coro unanime contro la violenza di genere
di Beniamina Callipari
Può l'arte scuotere le coscienze? Può la poesia essere una voce per chi più voce non ha? Può la bellezza curare le ferite dell'anima e sollevare una corale riflessione sul senso e la natura della violenza stessa? La risposta è sì ed è stata evidente e lampante in occasione della mostra internazionale di arte contemporanea intitolata "Come stelle cadenti", inauguratasi a Firenze sabato 23 novembre presso la galleria "On art Gallery" in centro storico.
La collettiva che ha visto la partecipazione di artisti da tutto il mondo in esposizione fisica e virtuale nasce da un'idea dell'Art curator Francesca Callipari, da sempre sensibile a questi argomenti e a tematiche di ampio respiro sociale. La serata ha preso il via con l'intervento della stessa che con grande partecipazione emotiva ha illustrato la portata del terribile fenomeno della violenza di genere che è arrivato a toccare 45mila vittime all'anno: 45 mila donne, 45 mila vite, sogni e desideri spezzati come il fragile gambo di un fiore, ma non sono le donne ad essere fragili, fragili e labili sono le menti di chi concepisce questi turpi disegni criminali, di chi si arroga il diritto di poter decidere della vita e della libertà di persone che afferma, erroneamente, di amare. L'amore, però, non è questo, non è ossessione, non è persecuzione, non è manipolazione, ma reciprocità, condivisione, rispetto e chi fa il contrario di ciò manifesta di non conoscere minimamente le basilari regole del vivere civile e di essere definito impropriamente un essere umano.
Numerosi e toccanti sono stati gli interventi che si sono susseguiti, a partire dalla poesia "Come stelle cadenti" che ha dato il titolo all'evento dove forte è riecheggiato il senso di rinascita dopo una caduta, il coraggio di rialzarsi e ripartire e ritornare a splendere di nuova luce dopo aver attraversato il buio. Il buio è ciò che rimane dopo la violenza e c'è chi purtroppo da quel buco nero non è più ritornato, perché non ha avuto il supporto e le tutele necessarie o la forza di chiedere aiuto in quanto sopraffatta dalla paura. Ed è lì che preziosa è la presenza di volontari come quelli dell'associazione "Artemisia" di Firenze di cui in tale occasione ha parlato la psicologa Giulia Calvaresi che ha ribadito l'importanza di tendere una mano alle donne vittime di abusi, evidenziando le attività svolte a sostegno delle stesse, nonché le modalità di richiesta di aiuto. Altrettanto partecipato è stato l'intervento della poetessa e pittrice Elena Alupei che ha recitato l'intensa poesia "Pensiero d'autunno di mia vita senza lamento".
Il vernissage è poi entrato nel vivo con la presentazione da parte della curatrice dei 40 artisti che hanno partecipato alla mostra con opere di pittura, scultura e fotografia, ognuno dei quali ha espresso con il proprio personale estro le corde più profonde dell'interiorità femminile, il senso di sofferenza e di impotenza derivante da ogni tipo di violenza, fisica o psicologica.
Un viaggio nel dolore, dunque, ma anche nella rinascita di chi è caduto nel baratro ed è comunque riuscito a risalire, ritrovando, con le ultime forze rimaste, quella piccola, flebile, speranza rimasta in fondo al barile. In fondo l'arte stessa e la poesia sono proprio piccole gocce di speranza in un oceano di inquietudine e di miseria umana; Dostoevskij diceva che "la bellezza salverà il mondo", siamo tutti consapevoli che forse da sola non ci riuscirà, ma potrà comunque offrire piccoli, importanti semi di civiltà da far germogliare in buoni frutti nelle menti degli uomini di domani. Una mostra, dunque, da vedere assolutamente per non perdere la grande opportunità di aprire il cuore e l'anima alla meraviglia, senza perdere mai di vista il valore vero della vita e dell'umanità.
Informazioni
LOCATION: OnArt Gallery – Firenze, via della Pergola 57/61R
DATE: Dal 22/11/2024 al 04/12/2024
ORARI APERTURA: Da Lunedì a Venerdi' dalle 14.30 alle 18.30, Sabato 15.00 - 19.00 (Domenica Chiuso) Ingresso mostra: gratuito