A Palazzo Reale a Milano le fantastiche visioni di Hieronymus Bosch

01.03.2023

di Francesca Callipari

Altri provano a dipingere l'uomo per come è fuori, mentre solo lui ebbe l'audacia di dipingerlo per come è dentro. 


(José de Sigüenza)

Fino al 12 Marzo 2023, per la prima volta a Milano una straordinaria mostra per scoprire le opere di uno degli artisti più visionari dell'intera storia dell'arte, quale Hieronymus Bosch

Artista olandese, attivo tra XV e XVI secolo, ha saputo mettere a punto uno stile originalissimo e denso di simbologie, che ancora oggi avvolge le sue opere di un alone di mistero, lasciando l'osservatore senza parole.

Una complessa rete di personaggi surreali inventati dal pittore, di elementi stilistici che hanno pochi riscontri con quelli in voga al tempo e di visioni apocalittiche, fanno di questo artista un interprete straordinario dell'universo spirituale dell'uomo, perennemente in balia dei propri conflitti, tra pene e salvezza...tra angoscia e speranza. Si contraddistingue per composizioni affollate, senza l'uso di una prospettiva, mostrandosi più vicino in tal senso ai maestri miniaturisti del Medioevo e attraverso le sue opere indaga l'essere umano nella sua cruda verità, tra i vizi, la cupidigia, la bramosia nei confronti dei beni terreni e il timore per il futuro. Un futuro che Bosch, quasi fungendo da moralizzatore, ci pone di fronte, mostrandoci spesso la contrapposizione tra la bellezza e la serenità del Paradiso, felice destino dei giusti e l'orrore dell'Inferno, nefasta fine dei dannati.


La mostra, promossa dal Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e Castello Sforzesco e realizzata da 24 ORE CulturaGruppo 24 ORE con il sostegno di Gruppo Unipol, main sponsor del progetto, presenta un centinaio di opere d'arte tra dipinti, sculture, arazzi, incisioni, bronzetti e volumi antichi ed una trentina di oggetti rari e preziosi provenienti da wunderkammern, ovvero le cosiddette "camere delle meraviglie", nelle quali i collezionisti raccolgono una varietà di oggetti.

Curata da Bernard Aikema, Fernando Checa Cremades e Claudio Salsi, l'esposizione dal titolo "Bosch e un altro Rinascimento" vuol evidenziare come il Rinascimento sia stato un momento storico multiforme, discostandosi quindi da quella visione uniforme, ormai entrata nell'immaginario collettivo, attraverso le descrizioni del Vasari.

Bosch rappresenta per i curatori l'esponente di un Rinascimento "alternativo", parallello a quello classicheggiante che tutti conosciamo e ad altri "rinascimenti" presenti in zone periferiche. Attraverso le diverse sezioni dell'esposizione si guida così il visitatore alla scoperta delle visioni boschiane, andando a tracciare, altresì, la storia di questo artista e l'apprezzamento riscontrato da parte dei collezionisti che ne hanno fatto un fenomeno di rilevanza europea.

In particolar modo è proprio dall'Italia e dalla Spagna, territori già pregni di una tradizione grottesca e caricaturale, che si avvia il "fenomeno boschiano", con l'inserimento di queste opere nelle collezioni veneziane di Domenico e Marino Grimani e nelle corti spagnole degli Asburgo.


Tra le opere che sarà possibile ammirare: il monumentale Trittico delle Tentazioni di Sant'Antonio, opera che ha lasciato il Portogallo solo un paio di volte nel corso del Novecento e che giunge qui in Italia per la prima volta; il Trittico del Giudizio Finale, che originariamente faceva parte della collezione del cardinale veneziano Marino Grimani; e ancora il Trittico degli Eremiti delle Gallerie dell'Academia di Venezia, proveniente dalla collezione del cardinale Domenico Grimani.

in esposizione,  inoltre, i quattro arazzi boschiani dell'Escorial posti in dialogo con il cartone dell'Elefante, proveniente dagli Uffizi e una serie di stampe, molte di queste opera di Pieter Bruegel Il Vecchio, che molto hanno contribuito alla diffusione del linguaggio boschiano. Infine un'ultima sala cerca di far immergere l'osservatore nella moda delle collezioni eclettiche del tempo, evocando una Wunderkammer, anche grazie alla collaborazione del Museo di Storia Naturale di Milano e alle Raccolte del Castello Sforzesco.


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